Pennarello su carta, 10 x 6 cm. circa
Questo disegno lo feci mentre ero commissario d'italiano e storia agli esami di maturità. Mi pare a Legnano quando conobbi la Franca Ricci. Gli anni dovrebbero essere gli Ottanta. Tiro a indovinare 83-84. Devo averlo buttato giù su un foglietto di appunti e poi ritagliato. La figura è come sospesa sul piede destro. La mano sinistra giganteggia e fa tutt'uno con l'avambraccio. Fa capolino il volto che non si capisce bene se maschile o femminile e piccolo, sproporzionato, dunque, rispetto al corpo. La parte centrale ( gonna o schermo decorato) stacca nettamente il bianco della gamba e quello del petto e della mano. Lo stesso fa il nero tratteggiato della "cesta", che potrebbe anche essere una sorta di cappellone messicano. Sopra ci sono forme tondeggianti, che fanno pensare a della "frutta", ma potrebbero anche raffigurare dei "pani". C'è qualcosa della grafica un po' primitiva sudamericana. Importante e il gioco della linea che costruisce mano e avambraccio. Il senso è quello di un equilibrio instabile.
[10 luglio 2012]
Trovo che l'eccessivo tono autoreferenziale sia inadatto.
RispondiEliminaPoi, perché descrivi con tecnica di critico letterario delle opere che "o ci sono o non ci sono"?
Beppe Provenzale
Ennio Abate a Beppe Provenzale:
EliminaIn effetti questo commento è del luglio 2012, quando ancora non avevo deciso di rendere pubblico il blog.
Non sono d'accordo che di un immagine non si debba parlare. Ma non credo che tu intenda questo. A parte la rievocazione del contesto in cui feci questo disegno, le osservazioni nel merito non mi paiono però letterarie.
Allora provo a passare all'immaginario 'selvaggio':
RispondiEliminaa Tabea Nineo
L-abile sinistra
Il piede incerto da poco collaudato
Alzato da terra di qualche spanna
E già grande la mano che regge il cesto
Strapieno delle uova sulla testa
Mentre la mano-Giuda destra nasconde
I denari nel fianco provocatore
Ecco l-abile sinistra che
Come esperta massaia va al mercato
E sogna. Sogna che ce ne sarà per tutti
E già pensa al gruzzoletto in Banca
E agli onori, alle riverenze, agli inchini,
Un po’ certo bisogna abbassare la testa,
e….. addio uova!!!
Rita S.