martedì 1 gennaio 2013

Alberi pensati, 1976 -1992.

In grafica il tema dell'albero è per me dialettica tra tronco e fogliame, pesantezza e leggerezza,  forma massiccia e forma lussureggiante. Il tema s'è fatto strada tra 1976 e 1978 in segni schematici, arrivando - negli schizzi degli anni '80 e '90 - attraverso il tratteggio e la macchia anche di colore  a un accrescimento, ora drammatico ora perfino gioioso, del "fogliame". Non posso dire di aver ricavato questi disegni d'alberi  dalla memoria. Solo nel caso dei tre esempi dell'"Albero attraverso la finestra" posso dire di aver tenuto presente o perfino guardato, mentre disegnavo,  un albero (Quale? Non saprei, il vuoto delle mie conoscenze di botanica è rimasto incolmato...), che appariva dalla finestra di una delle case che ho abitato. La dialettica di cui  ho detto permane nella mia mente. Lo provano i due esempi del 1992. Devo, dunque, concludere che ho solo ripensato gli alberi.  Forse con una sorta di rimorso per le sensazioni ormai perdute e irraggiungibili della mia infanzia in campagna. Allora  gli alberi  furono  per me una sensazione ben precisa,  collocati com'erano  nel tempo "speciale" dell'infanzia e nello spazio reale ed emotivo della "terra" di una mia zia a Baronissi (Salerno). Allora  ne sapevo nominare con sicurezza pochi (il pioppo, il nespolo, il fico, il nocciolo, il pero, il prugno, l'arancio, il mandarino). E mai avrei pensato di disegnarli. 

[1 gennaio 2013]




Albero bloccato, 1976


Alberi, 1976


Fascine, 1978




Albero attraverso la finestra, 1976

Albero attraverso la finestra, 1977

Albero attraverso la finestra, 1977





Albero, 1980
Albero, 1980 circa

Alberi, 1980




Albero, feb. 1987




Albero in rosso, anni '90

Albero, anni '90 

Albero a gomitolo, 1990 circa




Albero, 1991




Albero, 29 ott. 1991

Albero, 1992 circa 

Alberi, sett. 1992 circa

1 commento:

  1. Giorgio Mannacio:

    Caro Ennio, dopo aver visto la nuova serie di 17 alberi, due osservazioni aggiuntive, una scherzosa ed una seria ( così penso nella mia presunzione )
    Scherzosa.
    E’ mai possibile che tu sia tanto ossessionato dal suffisso “ orio “ ? E’ veramente tragico e triste oltre che cacofonico. Crematorio,oratorio,parlatorio,mortorio,ambulatorio,offertorio,meritorio,confessorio, sanatorio…..Il più allegro è Purgatorio.
    Anche il tuo nome de plume è brutto. Non potresti cambiare l’uno e l’altro ?
    Seria.
    Tutte le serie figurative aventi identico oggetto sono interessanti perché portano a riflettere sul “ perché” di tale tipo di scelta. Come sai, Cezanne dipinse infinite volte la Montaigne Sainte Victoire da diversi punti di osservazione e alcuni critici sostengono che ciò gli servì per sperimentare il colore in funzione costruttiva della volumetria degli oggetti osservati.Spiegazione troppo tecnica per convincermi. Se colore e luce sono correlati e la luce è legata ,nella nostra esperienza, all’”ora del tempo “, ecco che la replica di identico oggetto nel colore significa sperimentare sensazioni diverse in funzione del tempo. Ma tali osservazioni non riguardano i tuoi alberi che sono identici nel genere ma non nella specie. A parte i due alberi colorati il tuo segno grafico/pittorico non è caratterizzato da colori diversi quanto piuttosto da “ specifiche conformazioni “ che alludono ad alberi diversi. In ogni caso, anche nel caso dei due disegni colorati, il colore è, a mio giudizio, più un fattore di contorno che un elemento costitutivo. Sta di fatto – è la mia idea – che a te non interessa la “ funzione tempo” quanto la funzione “ complessità “ e il disegno ti serve a distinguere, catalogare,ordinare una esperienza del molteplice attraverso l’individuazione di oggetti considerati stabili e non modificati dall’evento esterno “ luce “.
    A questo punto – e ammesso e non concesso che le mie osservazioni siano corrette - sarebbe interessante stabilire se esista una correlazione e , se sì, quale, tra la tua esperienza letteraria
    e la tua esperienza pittorica. Vale a dire ,esperienza tout court.
    Forse uno scandaglio fatto da te stesso ,in questa direzione ipotetica, potrebbe risultare a tutti quelli che vogliono intervenire. Un cordiale saluto. Giorgio.

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